Tecnica di corsa, non scarpe
Ecco un fatto curioso. Nonostante i produttori di scarpe affermino che le calzature strutturate ci proteggono, queste ultime non hanno ridotto l’incidenza degli infortuni: negli ultimi quarant’anni gli infortuni correlati alla corsa non si sono verificati con meno frequenza.
Infatti, nessuna delle ricerche collegate ai vari tipi di scarpa mostra alcun effetto sugli infortuni.
Viene fuori che la nostra andatura nella corsa conta più della scarpa.
E una tecnica corretta – che comprende forze di impatto e adattamento – può proteggerci dagli infortuni e migliorare la performance in modo assai più affidabile rispetto a qualsiasi tipo di scarpa.
Forze di impatto
Ci sono fondamentalmente tre tipi di runner:
- Rearfoot striker (i talloni sono i primi ad avere l’impatto con il suolo)
- Midfoot strikers (l’avampiede tocca il suolo per primo, seguito dal tallone)
- Forefoot striker (l’avampiede tocca il suolo mentre il tallone non tocca mai veramente terra)
La maggior parte di noi ha uno stile preferito o istintivo. Ma possiamo imparare ad usare un’andatura diversa. E le nostre calzature (o la mancanza di esse) può influenzarla.
Le ricerche mostrano che le persone che corrono scalze tendono a toccare terra prima con l’avampiede o con la parte centrale di esso. Nel contempo, i corridori che usano le scarpe tendono a toccare terra prima con il tallone.
Infatti, le scarpe rigide con la suola imbottita possono convertire le persone a questo tipo di andatura. Specialmente quelli che sono istintivamente dei midfoot striker.
Com’è possibile? Beh, la parte elaborata della scarpa è così voluminosa che toccar terra con la parte centrale del piede diventa virtualmente impossibile. Toccar terra prima con il tallone (rearfoot striking) diventa la strada con la resistenza minore.