SINDROME ALLA BANDELLETTA ILEO-TIBIALE
Questo infortunio, comunemente detto anche “il ginocchio del corridore” è uno degli infortuni più tipici di chi corre.
Si tratta di un processo infiammatorio nella zona laterale del ginocchio, in particolar modo di un tendine voluminoso (detto Bandelletta ileo-tibiale) del muscolo Tensore della fascia lata che riveste la parte laterale dei muscoli della coscia.
Esiste una borsa che favorisce lo scorrimento della bandelletta contro il condilo laterale del femore; quando però sono presenti fattori di
rischio anatomici/fisiologici che incrementano lo sfregamento di questa, si innescano processi di infiammazione che generano dolore in particolar modo durante l’estensione del ginocchio.
Contrariamente ad altre tendinopatie, non è una lesione causata da sovraccarico sul muscolo corrispondente al tendine (tensore fascia lata), ma una patologia da sfregamento che spesso ha cause di natura anatomiche da evidenziare per evitare ricadute.
Tra le cause anatomiche ci sono tutte quelle che tendono ad avere una postura in varo (cioè ginocchia “a parentesi tonda”); tra
queste ricordiamo l’iperpronazione del piede, il varismo del ginocchio, dismetrie degli arti inferiori, anomalia dei condili del femore (prominenze laterali), debolezze a carico dei muscoli laterali della coscia, ecc.
Tra le cause fisiologiche ci sono il sovraccarico in allenamento, sia come lavoro di forza che come chilometraggio.
Ai primi sintomi (dolore/fastidio laterale al ginocchio) è importante fermarsi per un periodo anche di 14 giorni (applicando anche ghiaccio); se i sintomi persistono (o se si ripresentano immediatamente) significa che le cause anatomiche sono prominenti ed è importante rivolgersi ad uno specialista (ortopedico) in grado di:
Consigliare la strategia migliore per far passare l’infiammazione (che può essere anche il solo riposo).
Effettuare un esame differenziale con tendinite al bicipite femorale, meniscopatie laterali o borsiti.
Individuare la causa anatomica scatenante.
Prevedere eventuali strategie preventive in grado di ridurre il rischio anatomico (plantari, potenziamento gluteo e tensore fascia lata, allungamento abduttori, ecc.) a seconda della causa scatenante.
È importante, durante la cura, astenersi da qualsiasi attività che rechi fastidio alla zona interessata, in particolar modo il ciclismo che potrebbe aggravare la situazione.