Gli omega 3 rappresentano una classe di acidi grassi poliinsaturi e sono rappresentati principalmente dall’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesanoico (DHA). Questi lipidi sono contenuti principalmente nel pesce azzurro (alici, arringhe, sgombro), nel salmone e nel tonno.
Numerosi studi scientifici hanno attribuito loro un effetto positivo sul controllo del profilo lipidico plasmatico ed un’azione protettiva nei confronti di alterazioni vascolari alla base dell’insorgenza di infarto ed ictus; inoltre ulteriori ricerche hanno dimostrato come queste sostanze possano agire da antiinfiammatori ed antiossidanti.
Nella nostra dieta la frazione lipidica complessiva dovrebbe rappresentare circa il 25-30% dell’apporto calorico giornaliero, e questa quota dovrebbe essere costituita per almeno il 70% da acidi grassi polinsaturi (tra cui anche gli omega 3): queste indicazioni sono valide anche per gli atleti, per i quali l’assunzione di queste sostanze risulta di fondamentale importanza considerando l’impegno cardiovascolare e lo stress ossidativo a cui sono sottoposti.
Pertanto, inserire il pesce nella dieta più volte alla settimana è un’abitudine da solidificare, soprattutto per chi pratica sport con regolarità. L’integrazione di omega3 risulta consigliabile, laddove il consumo di pesce non sia sufficiente a garantire il fabbisogno giornaliero di questi nutrienti.
Dottoressa Susanna Agnello