Il concetto di periodizzazione consiste nello stabilire una successione di periodi, la cui strutturazione per quanto riguarda i contenuti, i carichi ed i cicli mira alla formazione della forma sportiva ottimale per un determinato lasso di tempo durante la stagione agonistica.
Un concetto molto importante è che un atleta non può mantenere a lungo una massima condizione agonistica; è buona regola dunque programmare le fasi di preparazione in base alla gara che abbiamo come obiettivo primario.
La periodizzazione si basa sul concetto che un atleta, per esprimere il suo massimo potenziale, deve sottoporsi a sforzi massimali.
Le caratteristiche fisiologiche che gli consentono di esprimersi ai massimi livelli sono quelle che si deallenano in modo più veloce, nel giro di poche settimane o addirittura di pochi giorni (sto parlando soprattutto delle caratteristiche lattacide e soprattutto della capacità e della potenza aerobica).
Quindi non ha senso allenare in modo intensivo tali caratteristiche 6 mesi prima delle gare più importanti, perché l’atleta non potrebbe mantenere il top di forma per 6 mesi, e d’altro canto non avrebbe senso fare delle lunghe pause intermedie, perché tali caratteristiche verrebbero deallenate, e l’atleta dovrebbe “ripartire da zero”.
L’approccio ideale è quello di far aumentare progressivamente la forma, arrivando al top solo quando serve.
Per farlo, l’atleta deve arrivarci per gradi, sviluppando prima le caratteristiche di base, il “patrimonio aerobico”, e solo in seguito quelle specifiche del tipo di gara.
Le capacità di metabolizzare e recuperare un allenamento di alta intensità, infatti, dipendono proprio dalle caratteristiche aerobiche di base che dipendono a loro volta dal volume di allenamento che si è dedicato, a inizio stagione, allo sviluppo di tali caratteristiche.
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Alberto Biscardi