Metodi oggettivi per la misurazione dell’intensità nella corsa

I metodi oggettivi sono tutti quelli misurabili, come la velocità (o il passo, che è la stessa cosa), , il lattato ematico, la frequenza cardiaca.

Tutte queste variabili necessitano di strumenti di misurazione più o meno sofisticati.

Se i cronometri sono diffusi da decenni, i cardiofrequenzimetri si sono diffusi solo dagli anni ’80 e oggi praticamente tutti gli atleti ne possiedono uno.

I misuratori del lattato, che prevedono un prelievo ematico, sono ancora oggi utilizzati solo nei centri specializzati o dagli atleti evoluti, e comunque raramente vengono usati durante gli allenamenti, ma solo nei test.

Nella corsa il metodo più utilizzato, e più valido, per misurare l’intensità di allenamento, è la velocità, solitamente espressa in minuti al km.

Gli allenamenti di corsa sono quasi sempre in piano, soprattutto quelli di qualità in cui è importante che l’intensità sia quella pianificata, dunque non esistono variabili che possano far variare di molto l’intensità a parità di passo da mantenere.

 

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