La teoria ci insegna che per arrivare a fare una buona prestazione in gara, occorra simulare sia il kilometraggio sia il ritmo con cui ci prefiggiamo di correrla.
Di conseguenza, anche per ottimizzare la preparazione di una maratona( od ultra maratona), bisogna adattare gradualmente il nostro fisico (apparato scheletrico-muscolare-tendineo) e la mente allo sforzo che andremo ad affrontare.
Il lunghissimo dunque è un lavoro fondamentale.
Bisogna però che si rispettino alcuni aspetti affinchè sia redditizio:
1. lunghezza di almeno 30-35 km (altrimenti la scorta di glicogeno è sufficiente a coprire interamente la seduta)
2.ritmo il piu’ possibile vicino al ritmo gara(se più lento il nostro fisico si abituerà a consumare lipidi a ritmi bassi)
Il lunghissimo è un allenamento che va fatto in maniera intelligente, cercando di eseguirlo in maniera da essere abbastanza freschi muscolarmente.
Un punto fermo che mi piace ribadire ogni volta è la valutazione di ogni singolo podista; errore imprudente sarebbe far correre troppi lunghissimi.
Alberto Biscardi