Che cos’è la Resilienza e come applicarla

La motivazione e le aspettative sono meccanismi psicologici da tenere ben presenti quando pratichiamo sport di resistenza, in particolare quando ci sperimentiamo su lunghe distanze che mettono a dura prova anche un fisico ben allenato in cui il fattore mentale diventa fondamentale.

E’ proprio durante queste gare che i runner hanno maggiori probabilità di incontrare fattori che disturbano la prestazione, ovvero stress, ansia e crisi di vario genere.

L’atleta di fronte a queste difficoltà può abbattersi, perdere il controllo e rinunciare a completare la competizione oppure andare avanti affrontando tutte le complicazioni che si presentano, una dopo l’altra.

Il mondo dello sport è una preziosa palestra di vita che ci insegna ad affrontare gli ostacoli che incontriamo e a gestirli.

Nella nostra società lo sport rappresenta uno dei contesti più vasti per facilitare lo sviluppo della resilienza.

La resilienza non è una condizione che le persone possiedono oppure no, è un processo che tutti possono costruire.

Si sviluppa lottando e rimanendo saldi nel raggiungimento dei propri obiettivi.

Tutti abbiamo delle motivazioni, la differenza tra gli individui consiste nella loro capacità di farle durare a lungo nonostante le criticità, le difficoltà e i problemi.
La capacità di perseverare, di mantenere centrata la motivazione nonostante tutto viene detta resilienza.

Spesso i giornali ci propongono stravaganti promesse in cui vengono dispensate facili ricette per vivere senza stress, come se lo stress fosse necessariamente una condizione negativa e come se la
sua assenza coincidesse con il raggiungimento della felicità.

Sappiamo con certezza che gli esseri umani sono stati progettati per convivere quotidianamente e per affrontare con successo difficoltà e stress.

Discendiamo da generazioni di esseri umani che sono sopravvissuti a predatori, guerre, carestie, malattie ecc… E’ la resilienza a costituire la normalità negli esseri umani, non la fragilità.
Chi, di fronte a eventi stressanti chiede un aiuto terapeutico o manifesta gravi forme di disagio rappresenta l’anomalia, non la regola.

La regola, per gli esseri umani, è rappresentata dalla resilienza, ce l’abbiamo nel DNA.
Non tutti i podisti sono in grado di autogestirsi quando sentono la stanchezza durante la corsa, quando i battiti cardiaci accelerano o si imbattono in impedimenti e imprevisti di vario genere.

Nei prossimi articoli cercherò di approfondire i meccanismi psicologici che stanno alla base dello sviluppo della resilienza per correre bene e gareggiare meglio…vi aspetto!

Per domande, approfondimenti o curiosità contattatemi alla mail: serena.gallorini@gmail.com.
Dott.ssa Serena Gallorini
Psicologa, Psicoterapeuta, esperta in Psicologia dello Sport

Lo sviluppo della resilienza nell’atleta


BIBLIOGRAFIA
Mandolesi Laura, 2017, Manuale di Psicologia generale dello sport, Il Mulino, Bologna.
Trabucchi Pietro, 2007, Resisto dunque sono, Corbaccio, Milano.

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