VARIANTI DEL PROGRESSIVO
Le varianti di questo mezzo solitamente vengono introdotte per:
- Allenare anche le capacità neuromuscolari
- Renderlo più semplice e motivante (meno noioso)
- Inserire più tratti a ritmo gara (diventando anche allenante per la velocità di gara)
La prima variante per eccellenza sono le Rollercoaster:
Si tratta di correre la parte finale di Lunghi (non troppo impegnativi) ad intensità fisiologica di corsa media, ma su dei circuiti o dei tratti di saliscendi, in maniera che ad ogni cambio di pendenza vengano particolarmente sollecitate le qualità neuromuscolari in condizione di fatica.
Per rendere invece meno impegnativo questo mezzo allenante (quando non si è ancora in forma o non si è ancora in grado di fare un Progressivo standard) è possibile:
- Effettuarlo in maniera piramidale:
correndo la progressione nella parte centrale della seduta e non quella finale. Com’è possibile vedere nella figura a fianco si dividere l’allenamento in 5 step: lo step 1-5 sono di CL, gli step 2-4 di CM e lo step 3 di Corto Veloce.
- TRIS di Massini:
E’ un mezzo allenante veramente interessante ideato da Fulvio Massini, uno degli allenatori più preparati in Italia.
La versione di base consiste nel correre 3 volte (senza soluzione di continuità) “12’ di CL + 6’ di CM + 2’ di CV”.
Fondamentalmente in questo allenamento ci sono 3 progressivi (senza interruzioni) di 20’ ciascuno.
Per incrementarne le difficoltà, è possibile aumentare le porzioni di CM/CV o effettuare 4 tratti.
Per lavorare maggiormente sulla velocità di gara (per chi prepara distanze di 10 Km), è possibile utilizzare la stessa variante sopra di Massini, ma effettuare delle miniprogressioni di 10’ (anziché di 20’) con la parte finale al ritmo dei 10000m.
Ad esempio 5 x 10’ (4’ di CL + 4’ di CM + 2’ di RG10Km).
CONCLUSIONI
Spero con questo post di aver chiarito l’importanza del progressivo, ed in particolar modo l’efficacia allenante del correre in finale di allenamento a ritmo gara in condizioni di fatica.
Ovviamente non è un allenamento completo, ma proprio per questo, permette di essere recuperato in un tempo accettabile per poterlo inserire (senza troppi giorni di intervallo) nel proprio programma di allenamento.
Ovviamente se alla fine di un Progressivo non si riesce a correre alla velocità prestabilita non è un problema, in quanto lo stimolo allenante è dato dalla ricerca del mantenimento del ritmo (nonostante la fatica), più che dal ritmo stesso.