Il meccanismo anaerobico consente all’organismo di produrre energia anche in assenza di ossigeno. La produzione di energia per via anaerobica assume una percentuale rilevante dell’energia totale prodotta in due casi:
- durante gli sforzi massimali o sub-massimali;
- nelle primissime fasi della prestazione.
In pratica il meccanismo anaerobico sopperisce alle mancanze di quello aerobico, che ha un’attivazione un po’ lenta (necessita di 2-4 minuti per arrivare a pieno regime) e ha un limite superiore della produzione di energia determinato dalla massima quantità di ossigeno che il sistema cardiovascolare è in grado di veicolare ai muscoli.
Meccanismo anaerobico alattacido o del creatinfosfato
Quando l’ATP viene “bruciato” dal muscolo, perde una molecola di fosforo, che può essere prontamente ripristinata dal creatinfosfato, una molecola di creatina a cui è legata una molecola di fosforo.
Dopo la cessione, il creatinfosfato diventa creatina, la quale tramite altre reazioni chimiche (molto pìù lente della prima) viene a sua volta ricaricata della molecola di fosforo perduta ed è pronta per un nuovo ciclo di “ricarica” dell’ATP.
Tale sistema è molto pronto ed è in grado di fornire tanta energia al muscolo in breve tempo, ma la quantità di creatinfosfato nel muscolo è molto bassa, pertanto tale meccanismo si esaurisce in pochi secondi (mediamente, una decina).
Nella gara dei 100 metri piani,, nel salto in alto o con l’asta, nel salto in lungo, la fosforilazione ossidativa è il meccanismo energetico quantitativamente più importante.
La fosforilazione ossidativa viene anche chiamata meccanismo anaerobico alattacido per differenziarsi da quello lattacido.
Alberto Biscardi