ERRORE N° 4
rifiutarsi di modificare l’allenamento in caso di carente (e inaspettata)
condizione di forma
Uno degli errori più gravi di un corridore è quello di non essere (o non voler) in grado di aggiustare gli allenamenti durante l’esecuzione degli stessi.
Alcune variabili inaspettate come modificazioni atmosferiche, affaticamenti a lungo termine e stress extrasportivi possono richiedere aggiustamenti “in corso d’opera” degli allenamenti.
Riportiamo sotto 2 esempi molto semplici:
- Quando la temperatura è elevata (o tende ad essere superiore rispetto alle normali condizioni) è necessario rallentare
l’andatura dei vari ritmi di allenamento, perché l’organismo tende a “limitare” le risorse per evitare di andare precocemente in crisi.
Il non assecondare queste esigenze (senza rallentate opportunamente i ritmi di allenamento) comporta un esaurimento precoce delle energie.
- Stessa cosa vale per l’esecuzione delle ripetute: se dopo un certo numero di esecuzioni non si riesce più a tenere il ritmo
prestabilito (che deve ovviamente tenere in considerazione delle condizioni esterne) allora conviene fermarsi, senza intestardirsi nel voler finirle a tutti i costi.
quest’ultimo atteggiamento infatti, porterebbe a prolungare oltremodo i tempi necessari per il recupero.
Di contro, riportiamo uno degli aspetti dell’allenamento degli atleti africani che stupisce maggiormente, cioè il poco (o addirittura “non”) utilizzo del cronometro per “leggere” i ritmi di allenamento.
In altre parole, i giorni in cui stanno bene forzano l’andatura dell’allenamento teorico da effettuare, mentre i giorni in cui non si sentono in forma tendono a rallentare il ritmo.
Questa forma di allenamento abbastanza istintiva permette di ottimizzare correttamente l’impegno dell’allenamento a seconda del grado di forma!
Concludendo, è necessario comprendere che gli allenamenti sono il “mezzo” attraverso il quale si costruiscono i risultati della gara, e non il fine di ogni corridore.
Utilizzare il proprio istinto (dato dall’esperienza e capacità di adattamento), grazie alla percezione dello sforzo, è possibile ottimizzare il proprio allenamento programmato in base alla propria situazione giornaliera.
Questo ovviamente vale esclusivamente per le sedute di carico (cioè quelle significative) e non deve essere una “scusa”
per evitare (o tagliare) le sedute più impegnative quando si sta comunque bene.