In questi tempi in cui la maratona e l’ultra maratona la fa da regina, non dimentichiamoci di quelle distanze bellissime che possono regalare grandi soddisfazioni .
I 5000 metri sono una distanza che sposa la qualità veloce con quella resistente; mentre una gara sui 10000 metri richiede quasi interamente caratteristiche aerobiche, quella dei 5 km richiede una preparazione ricca di stimoli veloci.
E’ una distanza in cui è difficile riuscire a conciliare aspetti della preparazione che spesso vanno in direzione opposta.
L’atleta dovrà gestire una fatica altissima per una lunga durata; i sintomi provocati da una concentrazione alta di lattato sono inoltre difficile da gestire.
Il desiderio di calare l’andatura in maniera repentina capita spesso.
In termini più semplici, bisogna lavorare sul versante della potenza( in quanto comunque si protrae per un tempo relativamente breve)e sulla resistenza .
Per ottenere questo, c’è da lavorare molto sulla fascia che va dal massimo consumo di ossigeno a quella di soglia anaerobica.
Tutte le esercitazioni che giocano su produzioni lattacide indicative di 6-8 millimoli per litro, sono sicuramente quelle che tendono a pagare in misura maggiore.
C’è quindi da studiare in maniera molto dettagliata le corrette andature di allenamento, perchè anche piccoli errori rischiano di inficiare il lavoro in senso estensivo, che è l’aspetto irrinunciabile per la performance sui 5000 metri.
L’interprete di questo genere di lavori è un perfetto equilibrio , perchè, parlando di lattato, gli errori sono pagati a carissimo prezzo in termini di intossicazione muscolare e quindi di mancata resa energetica.
come fare tutto ciò?
…nel prossimo articolo affronteremo in maniera più dettagliata i mezzi utili di allenamento a questa distanza…