Gli Infortuni

GLI INFORTUNI

I 5 infortuni più comuni per il runner sono:

 La fascite plantare
 Le lesioni da usura all’articolazione del ginocchio
 La periostite tibiale
 La tendinopatia al tendine d’achille
 La sindrome della Bandelletta ileo-tibiale.

Questi ed altri come stiramenti, contratture ed altre patologie a carico degli arti inferiori sono presentati nei paragrafi sotto

TALLONITI

Per tallonite intende tutte quelle patologie caratterizzate da dolore alla zona calcaneare; per il podista è difficile individuare delle cause anatomiche, per questo motivo la maggior parte delle volte si è portati ad individuare le cause maggiori come di natura fisiologica, in particolar modo dovute ad un sovraccarico dovuto ad un allenamento eccessivo od errato.

Malgrado questo, le patologie che caratterizzano questo tipo di dolore possono essere diverse:

 Borsite al calcagno o tendinopatia al tendine d’achille:

il dolore è localizzato nella parte posteriore/bassa del tallone. La patologia coinvolge quindi il tendine d’achille o la borsa che lo
divide dal calcagno.

 Patologia inserzionale del tendine d’achille:

anche in questo caso è coinvolto il tendine d’achille, ma nell’inserzione con il calcagno. Come nel caso precedente, il dolore si avverte sia
appoggiando il piede che flettendo il piede in scarico o in carico (sollevandosi sulle punte).

 Fascite plantare:

è caratterizzata da un’infiammazione al legamento posto sotto il piede, che unisce il calcagno ai metatarsi.
Essendo una struttura passiva (un legamento è di per sé più resistente di un muscolo, ma una volta lesionato impiega più tempo a rigenerarsi)
può richiedere diverse settimane di stop e la necessità di rivolgersi a personale qualificato.
La sintomatologia solitamente è localizzata nella parte anteriore/inferiore del calcagno (quando si appoggia il piede) o più
anteriormente.

Le cause (fattori di rischio) solitamente risalgono nello stress eccessivo che subisce questa struttura, condizioni solitamente
presenti negli atleti in soprappeso (quando si effettuano troppi chilometri e lentamente) o per chi effettua frequenti allenamenti veloci con scarpe troppo leggere.

Altre cause anatomiche possono essere un’eccessiva rigidità dei muscoli del polpaccio (in tal caso è importante
effettuare un adeguato stretching come prevenzione secondaria) o l’iperpronazione.

 Tallonite da microtraumi (microfrattura):

rappresenta una delle patologie più serie per il podista, perché è caratterizzata da eventi lesivi (microfratture) alla struttura ossea del calcagno.
Contrariamente ai muscoli/tendini/legamenti, il tessuto osseo è molto più resistente, ma allo stesso tempo molto poco vascolarizzato.

Ciò significa che difficilmente va incontro ad eventi lesivi, ma una volta che si presenta un fenomeno infiammatorio (dovuto a microlesioni) richiede molto tempo per guarire.

Le cause sono simili a quelle della fascite plantare e la sintomatologia si avverte solamente appoggiando il tallone (è possibile che
attività come il ciclismo non provochino dolore/fastidio).

Il riconoscimento e lo stop precoce della patologia è fondamentale per evitare che si prolunghi l’assenza dalla corsa; se si agisce in tempo un
periodo iniziale di 7 giorni può essere sufficiente (dopo il quale l’attività è da riprendere in maniera estremamente graduale).

Dopo tale periodo, se la sintomatologia non è completamente sparita è consigliabile rivolgersi a personale qualificato.

La prevenzione (come per la fascite plantare) si attua attraverso un utilizzo di scarpe e carichi di allenamento (soprattutto inteso come
chilometraggio) adeguati.

Importante: le patologie sopra presentate, malgrado presentino sintomi simili (dolore alla zona calcaneare) possono necessitare di cure diverse; per questo motivo se dopo un periodo di stop (la terapia conservativa è sempre utile, soprattutto se tempestiva) la sintomatologia persiste è necessario a rivolgersi a personale qualificato.

Un’importante considerazione: l’assunzione di Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS) per il loro effetto analgesico sono in grado
parzialmente (e momentaneamente) di “nascondere” la sintomatologia, indicendo il runner a continuare a correre e potenzialmente peggiorare la situazione; inoltre, alcuni studi hanno visto che alcune di queste molecole sarebbero in grado di rallentare alcuni processi biochimici deputati alla rigenerazione dei tessuti.

Per questo motivo, sarebbe consigliabile assumerli solo dopo parere
medico.

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