ERRORE 4
non considerare le gare all’interno del proprio piano di allenamento
Alla partenza di una competizione, i livelli motivazionali sono maggiori rispetto ad un allenamento.
Ciò permette di offrire (durante la gara) uno stimolo allenante particolarmente elevato, proprio perché si è portati “a dare di più” quando si ha un pettorale.
Se ciò rappresenta un’ottima fonte allenante, è anche una fonte di stress che rischia di avere effetti deleteri (scadimenti di forma, infortuni, cali motivazionali, ecc.) nel caso in cui se ne abusi.
Il gareggiare troppo spesso, abbinato ad un programma di allenamento settimanale che non si adegua alla situazione di stress è estremamente controproducente nei confronti della performance.
Ciò non significa che è necessario gareggiare raramente, ma che è da conoscere come contestualizzare le gare e il piano d’allenamento.
Partendo dal presupposto che per un amatore, quando possibile, è bene gareggiare perché offre stimoli allenanti elevati che durante la settimana (per motivi vari) non sempre è possibile avere, ritengo sia fondamentale:
Strutturare il lavoro con una fase Generale e una Specifica (ed eventualmente una intermedia detta Speciale), in maniera tale da ricercare un incremento continuo della forma.
Considerare che all’interno di un piano di allenamento, dopo la 4-5° gara effettuata al 100% (se pressappoco della stessa lunghezza), si presentano raramente degli ulteriori miglioramenti.
Far precedere le gare importanti da settimane di scarico.
Dopo gare particolarmente lunghe ed impegnative, prevedere 7-10 giorni di scarico.
Se si gareggia al massimo delle proprie possibilità nell’arco di settimane consecutive, limitarsi al mantenimento della condizione
durante la settimana.
Utilizzare alcune gare come forma di allenamento, non correndole al 100%.
ciò permette di effettuare un ottimo allenamento, di recuperare prima e di poter caricare con efficacia la settimana successiva.