Cenni di biomeccanica di corsa

In questo articolo vorrei approfondire un pò la meccanica della corsa, giusto per dare alcuni cenni su come avviene il gesto tecnico del correre.

Migliorare la tecnica di corsa non è solo un fattore estetico, bensì ci aiuta a sfruttare a pieno l’energia impressa dai piedi ed a diventare più economici possibile.

Il gesto della corsa avviene grazie all’interazione  di più forze , tra le quali la più importante è la forza di gravità.

Possiamo suddividere il gesto in tre fasi:

  1. Una fase di volo ( che differenzia la corsa dalla deambulazione).Si ha quando gli arti inferiori  non hanno contatto con il suolo nello stesso momento. Il piede dell’arto libero si sposta in avanti per effetto dell’estensione della coscia e della gamba ed il piede dell’arto che ha effettuato la spinta , si allontana dal bacino.
  2. Una fase di contatto .Il piede atterrà in eversione con il tallone e l’esterno del piede, poi si sposta in zona mediale per trasferire su una superficie maggiore il peso di contatto. La forza peso che viene generata in fase di contatto permette di immagazzinare energia che verrà restituita in fase di spinta.
  3. Una fase di spinta.In questa fase avviene la propulsione ed il riutilizzo della forza elastica accumulata durante la fase di contatto.

L’utilizzo ottimale dell’energia accumulata è uno dei punti cruciali per l’efficienza della corsa.

Da una parte , per accumulare energia nella fase eccentrica( fase di contatto al suolo) è necessario  accentuare la fase di volo; d’altra parte invece , diminuendo la fase di volo,  avremmo una minore oscillazione verticale del centro di massa con miglioramento del gesto specifico.

In medium stat virtus, come avrebbero detto gli antichi Romani; in effetti gli atleti di elite riescono a sfruttare al meglio questa energia con un tempo di volo ed un’ampiezza del passo superiori.

Noi amatori di buon livello, dobbiamo cercare di trovare un buon compromesso…che tornerà sicuramente utile !

 

Alberto Biscardi

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